Osservazioni sull’adozione prevista dal Piano di una gestione virtuosa e sostenibile dei rifiuti

Documento inviato a Febbraio 2020 alla X Commissione Regionale del Lazio

Il Comitato Valle Galeria Libera, costituitosi in Roma il 7 ottobre 2019, deposita il presente documento inerente il PRGR (Piano Regionale Generale Rifiuti) per il 2018-2025 della Regione Lazio:

CONSIDERA

  • Che sono quasi 10 anni che in Regione Lazio si discute all’interno del tema degli ATO, della necessità di questi di dotarsi di una impiantistica completa, affinchè ogni territorio del Lazio sia avviato al raggiungimento della completa autonomia nella gestione del ciclo rifiuti, ma non ci sembra divedere progressi in un cammino che dovrebbe essere già in pratica concluso, almeno dal punto di vista della programmazione, non vediamo attuate le prevenzioni e gli incentivi, soprattutto non percepiamo l’informazione e la condivisone delle scelte, che di norma facilitano il processo auspicato.
  • Che il piano prevede 5 ambiti territoriali ottimali gli ATO, uno per provincia, ed un sub-ATO, specifico per Roma Capitale, che benchè sottratto a parole, da un insolito accordo con il Comune di Roma, è inserito nel Piano Rifiuti, e oggetto di dure discussioni in consiglio, e che per noi rappresenta un pericoloso e pregiudizievole gioco fra Istituzioni a danno dei cittadini.
  • Che le ambiguità di giudizio attuali anche sulle responsabilità disattese dal Comune, sottendono ad una scarsa memoria storica sugli scenari che hannointeressato il territorio del Comune di Roma che ha supplito per 40 anni alle scarsità impiantistica macro-diffusa in tutta la Regione Lazio.
  • Che la pianificazione per la chiusura del ciclo dei rifiuti all’interno di un sub-ATO comunale, non tiene affatto conto che Roma è la Capitale d’Italia, con oltre 3 milioni di abitanti, che include anche i non residenti e i non residenti istituzionali, come tutte le ambasciate. Una capitale che ospita tutti i Ministeri ed in generale le Associazioni e gli Enti dello Stato, con Universitàed Ospedali frequentati da migliaia di persone per periodi più o meno lunghi,e visitata da milioni di turisti. Una città che ospita al suo interno uno Stato, il Vaticano.
  • Che nel localizzare i siti da destinare a discarica, nella corresponsabilità dello stato emergenziale, si ordina e si consente alle amministrazioni di non espletare tutte le procedure a norma di legge.
  • Che la discarica di Malagrotta, fornisce ampia letteratura sui carichi mal distribuiti per così tanti decenni fra le province del Lazio, o al contrario sul concetto di solidarietà enunciato nello Statuto di Città Metropolitana diRoma Capitale. Così come ce la fornisce l’Inceneritore Ospedaliero di Ponte Malnome che ha accolto dal 1990 i rifiuti speciali pericolosi di tuttala Regione Lazio e del Centro Italia.
  • Il continuo imperversare su situazioni territoriali in grave crisi ambientale come la Valle Galeria, più volte evidenziate e già abbondantemente dichiarate anche in atti regionali (stenografico della seduta N. 9 della X Legislatura del 30 luglio 2013, pag 40-61-62-63-64-65-66-67-86.
  • Che la Commissione europea ha lanciato formalmente una procedura d’infrazione contro l’Italia per il mancato allineamento delle norme nazionali alla
    direttiva Ue sulla valutazione dell’impatto ambientale dei progetti pubblici e privati. La direttiva europea, adottata nell’aprile 2014, prevede una valutazione dell’impatto sull’ambiente di progetti pubblici e privati prima di poterne concedere l’autorizzazione. Le carenze della legislazione italiana, spiega Bruxelles, “riguardano, tra l’altro, il modo in cui il pubblico viene consultato, le norme che disciplinano le consultazioni transfrontaliere nel caso di progetti proposti in Italia che potrebbero interessare altri Stati membri, le informazioni pratiche sull’accesso alla giustizia e i sistemi messi in atto per evitare conflitti di interesse”.
  • Che nel PRGR in merito alle procedure semplificate inerenti, nelle autorizzazioni e richieste di varianti sostanziali agli impianti, per la variazione dei codici CER, notiamo un ulteriore indebolimento della partecipazione dei cittadini, ed il rischio di facilitare le scappatoie emergenziali. Vedasi la Det. GO1127 del 07/02/2017, con la quale la Regione Lazio proroga la Trasferenza nel sito AMA di Ponte Malnome, autorizza ndo anche i nuovi codici CER.
  • Che nel PRGR vengono fissati per ogni perimetro i fabbisogni impiantistici necessari – quante tonnellate di rifiuti devono essere smaltite.
  • Che gli impegni finanziari descritti nel Piano Rifiuti sono non solo del tutto insufficienti ad apportare la spinta necessaria ad uscire dalle emergenze, e a
    fissare le basi per il Pacchetto Economia Circolare, ma rasentano il ridicolo a fronte degli stratosferici investimenti dei privati e delle consociate pubbliche, nel nostro territorio, tutti imperniati sul tradizionale invasivo ed inquinante ciclo dei rifiuti.
  • Che il PRGR fa riferimento all’economia circolare, ma tiene conto solo fittiziamente delle direttive dell’Unione Europea, che prevedono azioni mirate a
    conseguire una diminuzione della quantità di rifiuti prodotti ed il progressivo aumento delle percentuali di raccolta differenziata, come si evince dalla totale assenza di pressioni/azioni presso il Governo affinché si legiferi in tale direzione.
  • Che nel PRGR si fa riferimento al raggiungimento della differenziata nel Lazio al 70% entro il 2025, in ampio sorvolo sulla decrepita realtà di AMA, che non presenta ad oggi le condizioni ottimali necessarie al titanico sforzo.
  • Che la rincorsa verso gli inceneritori in Italia è conseguente all’ entrata in vigore fra qualche anno, del divieto europeo di finanziamento pubblico, per queste tecnologie inquinanti e obsolete. Considerato che in Europa si spinge per un futuro sostenibile, e si abbandonano le risorse fossili. A prescindere dal fatto che nel Piano non vi è menzione di nuovi inceneritori, un progetto di impianto di conversione energetica è in Conferenza per il territorio di Tarquinia, e che varie ipotesi di revamping e conversioni sono stimate su i territori che ospitano.

RICHIEDE

  • Di ridiscutere il concetto del subATO, di ampliare l’analisi sulle effettive capacità di ospitare altri mega impianti in aree strettamente comunali, di includere l’ impegno per la valorizzazione della capitale non in subordine ma in primo piano all’interno dell’ ATO provinciale.
  • Di non gravare ulteriormente sui territori già compromessi, di tutta la Regione, ove siano già presenti installazioni altamente inquinanti, e dove la
    pianificazione industriale si avvale anche dei fattori preferenziali, quindi di cancellare il concetto discriminante che indica tali siti come
    preferenziali, e come riparo nella salvaguardia dei territori ancora integri.
  • Nello specifico, di adottare in tempi brevi iniziative per l’ avvio degli studi epidemiologici per i territori di Colleferro, della Valle Galeria, del settore meridionale del IX Municipio di Roma e Pomezia, di Albano e Rocca Cencia. In particolare teniamo a sottolineare che per la Valle Galeria richiediamo l’ aggiornamento dello studio ERAS che risale al 2012, ed uno studio ambientale in previsione della preparazione dei requisiti utili all’ inserimento come area a rischio ambientale ai sensi della LR 13 del 30 luglio 2019.
  • Di inserire nel Piano Rifiuti, il Fattore di Pressione ambientale che è stato oggetto anche in questa Legislatura di un Ordine del Giorno del 20-11-2018 a firma Buschini ed altri, cit.” inserire nel piano dei rifiutiregionale il cosiddetto “fattore di pressione”, per “impedire la realizzazionedi impianti di rifiuti in aree già fortemente provate dal punto di vistaambientale”. Come è stato richiesto anche tramite le Osservazioni degliEnti al Piano Rifiuti Regionale:29/05/2019 ROMA CAPITALE – DIPARTIMENTO DITUTELA AMBIENTALE “ l’Ente suggerisce di inserire il calcolo delFattore di Pressione (FP) per comune e per provincia tra i criterilocalizzativi (introdotto dalla Lombardia nel proprio Piano). X non accolta29/05/2019ASL ROMA “L’Ente descrive la situazionerelativa all’impiantistica presente sul proprio territorio e sottolinea chesono stati realizzati impianti in zone limitrofe, suggerisce pertantodi definire a livello di Piano anche una distanza minima tra impianti,a seconda della tipologia.” X non accolta
  • Che la Legge Regionale n.13 del 30 luglio 2019, Disciplina delle areead elevato rischio di crisi ambientale, venga adottata nella Sezione Criteri di Localizzazione del Piano, e diventi strumento di individuazione primario delle aree aggravate per l’esclusione di queste da qualsiasi pianificazione, programmazione impiantistica legata al ciclo dei rifiuti, impianti di smaltimento e/o trattamento di qualsiasi tipo dirifiuto.
  • Che si escluda ogni ipotesi di riconversione o revamping del Gassificatoredi Malagrotta la cui prima linea sperimentale, l’unica costruita, non ha maifunzionato e non ha mai prodotto elettricità. Le altre due linee autorizzatedal Commissario Pecoraro e dalla Regione Lazio non furono mai realizzate.L’edificio è stato autorizzato e costruito senza rispettare le distanze di leggedal Rio Galeria, da un sito archeologico e dagli impianti a rischio incidenterilevante soggetti al rischio di effetto domino. Al momento è utilizzata laporzione di fabbricato che funziona come deposito di Cdr del TmbMalagrotta 2 che anni fa subì un principio di incendio, probabilmentedoloso. Che si escludano altresì le ipotesi su menzionate anche per quantoconcerne l’ Inceneritore Ospedaliero di Ponte Malnome.
  • Che la Trasferenza dell’indifferenziato nel sito AMA di Ponte Malnome, ora estesa a tutto il 2022 dopo che si è protratta illegalmente oltre i termini fissati dalla Cabina di Regia, venga dichiarata conclusa e non ripetibile. Ci preoccupa la scarsa attenzione alle condizioni in cui vivono i cittadini, dimostrata dalla Regione Lazio, viste le osservazioni al Piano Rifiuti in oggetto, che non sono state accolte:29/05/2019 ROMA CAPITALE – DIPARTIMENTO DI TUTELA AMBIENTALE “ Il soggetto invita a inserire nel Piano apposita norma, nei criteri localizzativi, che disciplini le emissioni di sostanze odorigene” X non accolta29/05/2019 ASL ROMA “ L’Ente propone una valutazione sugli impianti in esercizio per quanto riguarda le emissioni odorigine, fonte di disagio da parte della popolazione che vive nell’intorno degli impianti.” X non accolta
  • Che in merito alle procedure semplificate inerenti le richieste di varianti sostanziali agli impianti, e per la variazione dei codici CER, la partecipazione dei cittadini sia garantita e pertanto riteniamo si debba inserire nel Piano una attenta valutazione delle richieste fatte dai gestori degli impianti, siano essi privati che pubblici, e la partecipazione attiva degli abitanti e delle associazioni di tutela ambientale e della salute, sia nelle fasi programmatiche che in quelle decisionali, in base alle varie ed esaustive disposizioni in materia, sia nazionali che europee, di cui nel Piano si fa ampia menzione anche con la Direttiva 2008/98/CE.
  • Di includere nella stima delle tonnellate di rifiuti che si ipotizzano vadano smaltite nei vari ATO la stima di quelle già presistenti sui territori, con i dati di tutte le discariche per ogni sito e la percentuale pro capite in ragione della popolazione presente, perchè le somme e le stime debbono essere comprensive di tutto per determinare lo stato di saturazione di un territorio.
  • L’adozione nel Piano Rifiuti di percorsi a livello comunale provinciale e regionale ispirati all’economia circolare che puntino all’informazione capillare ed alla sperimentazione pilota della raccolta differenziata spinta porta a porta, per consentire l’abbattimento delle percentuali di rifiuti da conferire in discarica, aumentando il riuso, ed il riciclo. La collaborazione con gli altri Enti in totale simbiosi affinché si garantisca il raggiungimento del 70 % nei termini prefissati dal Piano.
  • Che la gestione dei rifiuti sia garantita e gestita dalle pubbliche amministrazioni.
  • Di rendere noto quali sono gli impedimenti che frenano gli iter per il processo di bonifica e capping di Malagrotta, che sono in attesa oramai da 7 anni.
  • La corretta applicazione della Convenzione di Aarhus sottoscritta nel 1998 dalla UNECE (Commissione 4 Economica per l’Europa delle Nazioni Unite) ratificata dall’Italia con la Legge 108/2001, che la stessa Commissione ribadisce contenere tre punti ritenuti fondamentali e dichiarati essere diritti inalienabili: L’accesso alle informazioni ambientali, la partecipazione del pubblico alle decisioni sull’ambiente e l’accesso alla giustizia.
  • Una effettiva sensibilizzazione delle Istituzioni sui temi concernenti la gestione del territorio, dalla programmazione alla pianificazione, la trasparenza nelle decisioni sui cambi di destinazione d’uso dei terreni agricoli, sulla soppressione dei vincoli nelle zone limitrofe alle aree protette.
  • Di inserire nel PRGR un aggiornamento delle proiezioni della Raccolta differenziata, nei vari scenari, in particolare per il citato sub-ATO di Roma
    Capitale, alla luce dei dati 2018/2019 che mostrano una inversione di tendenza rispetto a quanto ipotizzato. Urge avviare misure eccezionali con azioni di supporto alla gestione e alla logistica, di AMA per il Comune di Roma.
  • L’applicazione estensiva della tariffazione puntuale nei diversi ambiti, e la definizione delle azioni di promozione ed incentivazione in ambito Regionale e l’accelerazione delle conseguenti misure attuative da adottare a livello locale.
  • Di fare parte di un tavolo partecipativo con tutti gli ATO territoriali della Regione sulla: “principale strategia di governo dei rifiuti delle quattro direttive del
    “Pacchetto Economia Circolare”, approvato in via definitiva dal Consiglio Ue il 22 maggio 2018, ed in vigore dal 4 luglio 2018. Alle quali si aggiunge la
    DIRETTIVA (UE) 2019/904 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 5 giugno 2019 “sulla riduzione dell’incidenza di determinati
    prodotti di plastica sull’ambiente”.
  • Desideriamo qui esplicitare che condividiamo, e pienamente aderiamo alle osservazioni espresse dall’Associazione Raggio Verde, sui temi del riuso, riciclo e prevenzione.Roma 25 febbraio 2020

Comitato Valle Galeria Libera

Documento Ossevazioni al PRGR (PDF)